È primo pomeriggio quando arrivo a casa di Cristina, una casa in montagna, al limitare del bosco, con molto prato. Qui lei vive con il marito Corrado, insieme a Sam e Beba che mi vengono incontro per giocare. Cristina arriva ora da scuola, dove insegna materie letterarie. Si toglie il cappotto e le scarpe e il suo aspetto ora è in perfetta sintonia con il luogo.

Grandi finestre che portano luce, questa la scena primaria.

Cristina prepara un tè mentre chiacchieriamo. Il tè è una sua passione.

Dove ti siedi per preparare il materiale scolastico o per leggere un libro?
«Sul divano correggo, leggo e preparo i materiali, spesso d’inverno con addosso la coperta come una vecchietta», scherza Cristina.
«Non su questo divano, questo antico era del mio bisnonno e ora è la tana di “Juan Cunilia”».

«In estate, invece, amo leggere sotto la betulla in giardino».
Cosa ti piace leggere?
«Molto i libri classici e poi mi piace leggere in greco e latino… per non dimenticare queste lingue».

Com’è ordinato! È sempre così la casa?
«Il disordine è bandito perché nessuno di noi due lo sopporta!», spiega Cristina. Ma l’ordine è davvero un elemento di spicco. In ogni angolo della casa, anche negli armadi che lei ha aperto per prendere delle cose…
Ci sono molti dettagli di ricamo, li fai tu?
«Sì sono molto appassionata di cucito e di ricamo. Ho imparato da grande da una zia che faceva la tessitrice della tela e aveva molto gusto in questo campo. Una sera alla settimana qui in paese c’è un bel gruppo che si riunisce per ricamare, come si faceva una volta… adoro andarci!».

Come è nata la vostra casa?
«Un tempo qui c’era una piccola casetta, detta “Cason da Fumma” (la casa delle castagne) e accanto c’è la casa di mia suocera, che è rimasta tale e quale esternamente. Una tipica casa di montagna… Lei scolpisce il legno: fa gli gnomi, è la sua passione».

«Sette anni fa abbiamo costruito la nostra casa insieme, disegnandola insieme a un architetto».
E l’arredamento così essenziale e rigoroso?
«Abbiamo mescolato qualche pezzo nuovo a cimeli di famiglia… come il vecchio tavolo fatto dal nonno di Corrado, che il bisnonno – sarto – aveva bruciato con il ferro da stiro! Mi piace utilizzare e godere anche le cose antiche e preziose».

E quella foto?
«Sono io, bambina».

Saluto Cristina, la ringrazio per il tempo e per il delizioso tè. E strizzo l’occhio a quel carino di Juan Cunilia!
